I migranti minori non accompagnati sono soggetti particolarmente vulnerabili, perché hanno affrontato grandi dolori e grandi cambiamenti. Spesso sono indeboliti, perché arrivano da un viaggio di privazioni e di violenze, e solo in Europa possono sperare di ricevere cure adeguate. Sono facili prede della tratta: se in tutto il mondo i bambini che finiscono nelle mani dei trafficanti sono un quarto delle vittime totali, il 57% di loro subisce tratta mentre sta attraversando i confini: le rotte della tratta a livello globale si sovrappongono alle rotte migratorie.
Diversa la destinazione in base al sesso: il 72% delle vittime di sesso femminile subisce sfruttamento sessuale; l’86% delle vittime di sesso maschile rilevate viene sottoposto a lavori forzati.
Nel marzo del 2017 l’Italia ha approvato la legge Zampa che mira proprio a tutelare i minori stranieri non accompagnati.
In sintesi, la legge: sottolinea che i minori soli non possono mai essere espulsi; limita a 30 giorni la permanenza del minore in una struttura di prima accoglienza e alza gli standard per le strutture di seconda destinazione; impone una procedura multidisciplinare per accertare l’età del minore; rafforza il diritto alla salute e all’istruzione; istituisce l’albo dei tutori volontari, per permettere a ogni minore di avere un adulto legalmente responsabile di lui, almeno fino alla maggiore età. Con l' approvazione di questa legge l’Italia è diventato il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini migranti, prima di tutto, bambini.
Lo abbiamo raccontato nella collana #MeltingPot con la storia di #Piombino, il tenace soldatino di piombo dei nostri giorni, scritta da Antonella Pirolo e illustrata da Mathilde Tisposti. Migliaia di bambini, costretti a combattere nei conflitti armati, derubati della loro infanzia. Un crimine abominevole. Sono oltre 19mila i minorenni utilizzati come bambini soldato in Sud Sudan. Hanno tra i 15 e i 17 anni o anche meno, per un terzo sono ragazze.