Non credo che la musica, in questo preciso contesto storico sia sottovalutata, ma anzi, di essa si ha una precisa visione. Si conoscono le qualità di questa disciplina e si è compreso il valore pedagogico che essa porta con sé. È proprio per questo che oggi la musica, in generale, è relegata ad una sorta di pantomima. L’intento di questo lavoro è ragionare attorno al valore che la musica possiede rispetto al passaggio chiave verso la cittadinanza attiva, da individuo a cittadino, per attribuire ad essa una qualità che ha di per sé ma, sotto diversi aspetti, non le viene attribuita: la qualità di strumento di partecipazione, mezzo attraverso cui l’individuo può realizzare il suo esser cittadino entro il proprio contesto per un miglioramento di quest’ultimo.