Quest’anno vorrei un Natale che... diventa una finestra aperta su una storia di magica quotidianità e sulla capacità di rendere speciale un evento con la sola forza della creatività e dell’amore.
Anche il giovane africano Lamin vuole festeggiare il Natale, ma in modo ancora più speciale, andando nelle case dove si aspettano e si ricevono doni, e si ingegna per portare il sorriso sui volti dei bambini. Magari solo in maniera un po’ diversa, e forse più autentica, della nostra… Lamin è un giovane migrante proveniente dall’Africa che trova ospitalità a Tivoli, una città dell’Italia alle porte di Roma, e frequenta la scuola di italiano dell’Associazione Casa dei Diritti Sociali che si occupa di accoglienza e di dare aiuto e supporto a chi si trova in povertà di diritti. Un giovane che vive assieme a una numerosa comunità variopinta e vociante, alle prese con l’inserimento, non facile, in un paese straniero.
Siamo alla vigilia di Natale e il sogno di Lamin è sempre stato quello di fare il Babbo Natale e consegnare i doni ai bambini, ma ha il timore che non sarà possibile perché il Babbo Natale ha la pelle bianca e lui, invece… Ma chi l’ha detto? Qualcuno avanza l’ipotesi che Babbo Natale sia in realtà di colore… in fondo nessuno l’ha mai visto no? Sarà l’insegnante di italiano ad organizzare tutto per coronare il desiderio di Lamin, in una insolita gita notturna in città, con una bicicletta rossa.