Page 18 - Ninetta e le altre
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             E qui dal testo che si vide mai uscire? Una gran quantità di fate con abiti e gioielli come non se             ne vede. E chi prende a lavarla, chi le scioglie le trecce, e chi la veste: in un momento la vesto-             no di tutto punto, con monili, brillanti e pietre preziose. Dopo che divenne come un ammasso             d’oro, si mise in carrozza, giunge al palazzo e salì; e com’era tutti la guardano attoniti. Il f glio             del re la riconobbe, e lo disse al padre; dopo va a lei e la prende sotto braccio e le domanda: «Si-             gnora come state? – «Come inverno» – «Come vi chiamate?» – «Col nome». – «Dove abitate?»             – «Nella casa con l’uscio». – «In quale strada?» – «Nella stradella del polverone.» – «O come             siete strana! Mi fate morire, voi» – «Crepate pure!». Ballano tutta la serata: il giovane principe             si stancava, ma lei no perché era fatata. Come f nisce la festa Ninetta scende e monta in carrozza,             fece sferzare i cavalli, e in quattro e quattr’otto fu a casa. Come giunge, dice:                                                    «Dattero, bel dattero,                                                    Vien su, spoglia Nina                                               E falla diventare come ier sera»             E qui si trova spogliata e vestita degli abiti casalinghi. Tornano le sorelle: «O Ninetta, Ninetta,             che bella festa! C’era una signora che ti rassomigliava tutta. Se non sapessimo che tu eri qui, si             sarebbe detto ch’eri tu quella.» – «Ma domani sera ci hai da venire, sai!».             L’indomani sera le sorelle incominciano a importunare Ninetta perché vada con loro; ma Ni-             netta non ne volle sapere. E andarono. Come escono, Ninetta viene al suo vaso. Come è vestita             di tutto punto, si mette in carrozza e va a palazzo. Come giunge, tutti la guardano attoniti, e             specie le sorelle ed il padre. Il giovane principe accorre tutto festoso e la invita a ballare. Essa             gli dice di sì e ballano tutta la sera.             Finisce la festa: Ninetta va via tra le prime. Come arriva a casa in un battibaleno le sono mutati             i vestiti negli abiti casalinghi. Giungono le sorelle: – «Ninetta, Ninetta, o che bella festa!»             – «Ma che mi fa questo a me?», dice ad esse Ninetta; «io mi svago con il mio vaso e non             ricerco feste né balli». – «Sì, ma domani sera ci hai da venire…».             L’indomani sera Rosa e Giovannina si vestirono del miglior abito che gli aveva portato il pa-                                                              16
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